Qualche decennio fa Romeo Ferraris ricevette da Carlo Abarth (il cui centenario della nascita è caduto in novembre) un riconoscimento speciale, e non è un caso che oggi la nuova Abarth gli abbia affidato la prima versione “kit” della 500 con lo Scorpione.
“Partendo dall’eccellente dell’Abarth 500 da 135 CV non si poteva sbagliare”, premette Ferraris. E infatti, il suo lavoro che si ritrova nel “Kit Due” di preparazione da 165 CV è tutto di dettaglio. La potenza arriva fluida: i 220 km/h di tachimetro (215 reali dichiarati) si raggiungono in un lampo, poi il turbo va un po’ in saturazione. Ma è l’assetto, da sportiva pura, a fare la differenza.
Sterzo e freni sono come sulla versione ufficiale: ottimi. La manovrabilità del cambio anche, ma qui la mancanza della sesta marcia si sente.
La 500 Ferraris s’inserisce in curva in modo eccellente anche a velocità sostenute, senza pompaggi e con un beccheggio minimo persino nelle staccate più dure. In appoggio, la tenuta è super grazie ai 3 cm in più di carreggiata e alle molle ribassate di progettazione Ferraris Race Factory, che riducono ulteriormente l’altezza da terra di circa 2 cm.
Tutto molto ben controllabile al volante, forse un po’ troppo spesso all’impugnatura (seconda foto), ma in linea con gli interni racing. Accompagna il tutto uno scarico sportivo in acciaio che regala un rombo quasi fragoroso: e la sensazione di guidare un giocattolo scompare del tutto.
fonte: quattroruote.it